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Con la pubblicazione del D.P.R. n. 12 del 13 gennaio 2025 in Gazzetta Ufficiale, è finalmente venuta alla luce la tanto attesa Tabella Unica Nazionale per la liquidazione del danno biologico e morale. Si tratta di una vera svolta per chi è coinvolto in una pratica di risarcimento danni,  siano essi avvocati, vittime di sinistri o compagnie assicurative.

Ma cosa significa davvero questa novità per voi e per chi cerca giustizia dopo un incidente stradale? Lasciateci spiegare  in parole semplici questa piccola-grande rivoluzione che cambierà il modo in cui vengono calcolati i risarcimenti in Italia.

Cos’è la Tabella Unica Nazionale e perché è importante

La nuova Tabella Unica Nazionale è un sistema standardizzato per calcolare quanto spetta a chi ha subito danni fisici permanenti pari o superiori al 10% a seguito di un incidente stradale. Prima di questa tabella, ogni tribunale italiano aveva le proprie “tabelle” di riferimento (le più note erano quelle di Milano e Roma), creando disuguaglianze tra cittadini: lo stesso danno poteva valere diversamente a seconda della città in cui veniva giudicato il caso!

Questa frammentazione creava incertezza sia per le vittime che per le compagnie assicurative. Con la nuova tabella unica, invece, ci sarà finalmente uniformità su tutto il territorio nazionale: un danno avrà lo stesso valore a Palermo come a Bolzano.

Come funziona il calcolo del risarcimento

Facciamo un po’ di chiarezza su come funziona concretamente questo nuovo sistema di calcolo. La tabella si basa su un meccanismo “a punto” che considera tre elementi fondamentali:

1. Il valore base del punto di invalidità

Il punto di partenza è un valore monetario fisso: 947,30 euro per ogni punto percentuale di invalidità. Ma attenzione, questo è solo l’inizio del calcolo!

2. I tre fattori che determinano il risarcimento finale

Il risarcimento totale si calcola con questa formula:

R = IP × MB × DD [× MM]

Sembra complicata, ma è più semplice di quanto sembri:

  • IP è il grado di invalidità permanente (dal 10% al 100%)
  • MB è il “moltiplicatore biologico” che aumenta con l’aumentare dell’invalidità
  • DD è il “demoltiplicatore demografico” che diminuisce con l’aumentare dell’età
  • MM è il “moltiplicatore morale” che può essere aggiunto a discrezione del giudice

In pratica:

  • Più grave è il danno, più alto sarà il risarcimento per punto
  • Più giovane sei, più alto sarà il risarcimento
  • Se hai sofferto molto, puoi ottenere un risarcimento ancora maggiore per il danno morale

3. Il danno morale: una novità importante

Il decreto mette fine alle infinite discussioni sul danno morale, prevedendo un sistema chiaro: il giudice può aumentare il risarcimento per tenere conto della sofferenza patita, classificandola come minima, media o grave.

Il danno morale può arrivare fino al 50% del danno biologico, a seconda della gravità del caso.

Chi ci guadagna e chi ci perde con la nuova tabella?

Questa è un’analisi comparativa tra la nuova Tabella Unica Nazionale e le precedenti tabelle di Milano e Roma. Ecco cosa emerge:

  • Per le invalidità più leggere (intorno al 10-30%)

Il nuovo sistema risulta più favorevole rispetto alle tabelle precedenti sia di Milano che di Roma. Ad esempio, per un ventenne con invalidità del 30%, la tabella nazionale prevede 138.697€, contro i 135.943€ di Milano e i 133.595€ di Roma.

  • Per le invalidità medie (30-60%)

La tabella nazionale offre risarcimenti generalmente inferiori rispetto alle tabelle precedenti, specialmente quella romana.

  • Per le invalidità gravi (60-100%)

La situazione è mista: per un ventenne con invalidità del 90%, la tabella nazionale prevede 805.342€, più di Milano (776.293€) ma molto meno di Roma (1.428.934€).

Aggiungendo il danno morale con la massima maggiorazione, le proporzioni rimangono simili.

Quando si applica la nuova tabella unica?

Domanda fondamentale: la tabella si applica a tutti i casi di risarcimento danni? La risposta è no, almeno non direttamente. Vediamo insieme quando si applica:

Ambito causale
  • Si applica ai danni causati da sinistri stradali con veicoli soggetti all’obbligo assicurativo
  • Si applica ai danni da colpa medica, grazie al rinvio contenuto nella Legge 24/2017 (Legge Gelli-Bianco)
Ambito temporale
  • Si applica solo per i sinistri avvenuti dal 5 marzo 2025 in poi (15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale)
  • Per i sinistri precedenti, restano validi i vecchi criteri

Questo significa che ci sarà un “prima” e un “dopo” molto netto. Immagina: lo stesso identico danno, subito a pochi minuti di distanza a cavallo della mezzanotte del 5 marzo 2025, potrebbe valere cifre molto diverse!

Ma la tabella unica può essere applicata anche ad altri tipi di danni?

Questa è una domanda che molti avvocati che operano nel campo del risarcimento danni si stanno ponendo: la nuova tabella può essere applicata per analogia anche a danni non causati da sinistri stradali o errori medici?

La risposta non è semplice, ma ci sono buoni argomenti per ritenere di sì:

  1. La tabella disciplina le fattispecie statisticamente più frequenti di danno alla persona
  2. Il legislatore stesso ha già richiamato questi criteri per altre tipologie di danni (es. vittime di terrorismo)
  3. Non esistono altre norme che regolano la materia, quindi c’è una “lacuna” da colmare
  4. Sarebbe irragionevole usare criteri diversi per danni identici solo perché causati in contesti diversi

Anche se la giurisprudenza passata era contraria all’estensione analogica dei criteri previsti per i sinistri stradali, con l’introduzione della Tabella Unica Nazionale questo orientamento potrebbe cambiare.

Un problema pratico: manca la tabella delle invalidità

C’è però un problema non da poco: la Tabella Unica Nazionale stabilisce il valore monetario dei punti di invalidità, ma manca ancora la “tabella delle menomazioni” che dovrebbe stabilire a quanti punti corrisponde ciascun tipo di invalidità.

Questo potrebbe creare problemi pratici significativi, perché lo stesso identico danno fisico potrebbe essere valutato con percentuali diverse a seconda del medico legale.

Nonostante questa lacuna, il legislatore sembra ritenere che la tabella sia immediatamente applicabile anche in assenza della tabella delle menomazioni. Questo potrebbe portare a una situazione ibrida in cui il valore del punto è stabilito dalla legge, ma la percentuale di invalidità è valutata secondo criteri non uniformi.

Conclusioni

La nuova Tabella Unica Nazionale rappresenta sicuramente un passo avanti verso l’uniformità e la certezza nel calcolo dei risarcimenti per i danni alla persona. Non è una riforma perfetta (la mancanza della tabella delle menomazioni è un grosso limite), ma risponde a un’esigenza reale di equità su tutto il territorio nazionale.

Per chi è vittima di un sinistro stradale, questa riforma porta maggiore chiarezza sulle somme che potrà aspettarsi come risarcimento. Per gli avvocati, significa avere parametri più definiti su cui basare le richieste. Per le compagnie assicurative, rappresenta una maggiore prevedibilità dei costi.

Se hai subito un danno in un incidente stradale o per colpa medica, rivolgiti sempre a un avvocato operante nel campo risarcimento danni che saprà guidarti attraverso questo nuovo sistema. Il tuo diritto a un giusto risarcimento è fondamentale, e con la nuova tabella questo diritto è ora più chiaramente definito, anche se non sempre più generosamente quantificato.

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